Nel 1914 George Mallory, diede una lapidaria definizione del perché dell’arrampicata, infatti alla domanda:
– Perché vuole scalare l’Everest?
lui rispose semplicemente:
– Perché è lì!
Partendo da una così disarmante, definitiva ed esaustiva risposta sulle motivazioni di fondo che ci spingono ad arrampicare, ci si può concentrare su tutto il resto, senza preoccuparsi troppo di trovare altre giustificazioni al perché frequentiamo le montagne, le falesie o i massi.
In queste righe alcune riflessioni sul movimento e sulle capacità motorie, innate o allenate, che diventano parte integrante del corredo gestuale dei climbers.
Probabilmente non tutti conoscono Johnny Dawes, forse coloro che come me sfoggiano un look brizzolato si, ma i più giovani magari non sanno che è un personaggio leggendario per la scena arrampicatoria moderna.
Negli anni ’80 Dawes ha dato un fondamentale contributo all’evoluzione della capacità motoria, non solo nell’innalzare il livello di difficoltà tecnica e psicologica, infatti è suo il primo grado E8, subito dopo innalzandolo e portandosi a casa anche il primo grado E9, ma soprattutto ha dimostrato in modo indelebile quanto sia importante la scalata anche dal punto di vista stilistico.
Il suo stile è un vero e proprio marchio di fabbrica Johnny Dawes, come si può vedere nel suo famoso film Stone Monkey, visibile in parte qui …
Oppure nell’altrettanto famosa salita di The Quarryman.
Un condensato di equilibrio, scioltezza, creatività e fantasia, velocità e dinamicità, in poche parole un modo di interpretare la scalata unico, difficile non riconoscerne le peculiarità nel modo di muoversi, link qui …
L’arrampicata è un’attività che stimola il dinamismo motorio e richiede l’applicazione e la correlazione di diverse tecniche di movimento, eseguite con grande precisione, fino a raggiungere quel grado di dimestichezza tale da far sembrare il tutto fluido e semplicemente leggero, anche se in realtà è un concentrato di forza e coordinazione.
Un altro esempio di creatività motoria lo si evidenzia nel modo d’interpretare l’arrampicata di Patrick Berhault che nel suo film, sempre degli anni ’80, Metamorfosi (visibile qui), mostra potenza e fluidità, dinamicità e precisione, tanto da valergli il soprannome di Berobocop.
Due grandi esempi del passato per rimarcare e riprendere o forse semplicemente ricordare alcuni concetti base della gestualità motoria della scalata, come dinamismo e fluidità.
Non essendo un fuoriclasse dell’arrampicata, non avendo doti innate ed essendo per natura “poltrone” alla frequentazione delle palestre, dedico alcuni mesi (quelli più freddi) al boulder per curare, allenare e migliorare (per quanto possibile) quegli aspetti legati alle sfumature delle capacità motorie. Studiare il dinamismo di un lancio e le dinamiche di coordinazione necessarie per eseguirlo in modo efficace, è più facile se provati a pochi metri da terra con l’aiuto di un crash, con alcuni amici con cui scambiare opinioni e l’immancabile supporto della compagna, che ti sostiene e critica … in modo costruttivo.
É importante dedicarsi allo studio delle proprie capacità motorie in relazione all’arrampicata, infatti, oltre a migliorare la forza fisica, agisce positivamente anche su percezione, concentrazione e senso di responsabilità verso il proprio corpo, quindi verso se stessi e di conseguenza anche verso gli altri. Perché nell’arrampicata boulder molto è legato ad una questione di fiducia. Se da una parte è l’autostima ad essere protagonista, dall’altra è indispensabile fidarsi del compagno che ci sta parando.
Questo a sancire il dinamismo del movimento e le dinamiche del rapporto col compagno di scalata.
Per concludere, il movimento è qualcosa che il nostro corpo può affinare continuamente, infatti lo sviluppo della memoria nel corso della nostra vita, inizia nel primo anno proprio con la memoria motoria (coordinazione, movimenti del corpo), poi tutte le altre, questo significa che inconsciamente siamo in grado di imparare sempre nuovi movimenti e il nostro corpo li ricorderà e utilizzerà ogni volta che ne riconoscerà le circostanze.
Doveroso e non scontato il ringraziamento per il supporto da parte degli sponsors che sostengono le mie iniziative (link agli spazi web aziendali):
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