Adalberto e Adalgisa…

Adalberto e Adalgisa sono la coppia di ospiti che hanno preso a frequentare liberamente la mini casetta posta fuori al nostro terrazzo… Esatto nel terrazzo, infatti sono due simpatici verdoni!

Giampaolo durante il periodo del lockdown (che ci ha visti divisi) ha accettato, una mia vecchia e un po’ infantile richiesta, di costruire una dimora per uccellini.

Durante quel difficile periodo, fatto di video telefonate e condivisione di foto, i verdoni erano un simpatico diversivo ad alleggerire l’area torva e incerta del momento. Stavolta eravamo noi chiusi in gabbia! Noi, che siamo sempre stati per la libertà…

Questi due insoliti amici ci hanno fatto sentire, soltanto guardandoli, un po’ più vicini al cielo e a quelle altezze che appagano noi amanti della montagna.

Il canyon di San Nicolò

Adalberto e Adalgisa sono liberi, senza costrizioni, si lasciano ammirare per poi svolazzare nuovamente per chissà quali luoghi.

La libertà è un diritto che non dovrebbe mai essere negato a nessun essere vivente.

Da qui nasce l’idea di dare a queste due vie il nome di questi nostri, se pur fugaci, nobili amici. Due nuovi itinerari per chi si emoziona e diverte anche per le cose semplici!

Linee che si aggiungono alla già nota “ficus area” al Canyon di San Nicolò a Buggerru.

Barbara Valuto

 

La Ficus Area è stato il primo settore ad essere attrezzato al Canyon, per volontà di Mariano Zurru e di un gruppo di amici di lungo corso: Massimo Gessa, Daniele Setzu, Cinzia Meloni ed io. Ovviamente anche altri climbers, stranieri e non, hanno lasciato il segno del loro passaggio. Anche se a dirla tutta, il primo a realizzare una via pensata per la scalata fu Lino Cianciotto, un po’ di anni prima, ma rimase un tentativo isolato e di cui purtroppo se ne è perso il tracciato, si sa che si svolgeva all’ingresso del canyon e un po’ prima della Ficus Area, tutto qui.

Subito a seguire, in fretta e furia, Flaviano Bessone in compagnia del fortissimo alpinista svizzero Michel Piola, attrezzarono alcuni itinerari alla Grotta dei nasi lunghi, lavori poi proseguiti e conclusi, con l’aggiunta di ulteriori due strapiombantissime linee al centro da parte dello stesso Mariano, il quale in realtà rimase spiazzato dal vederla già attrezzata, infatti fu proprio lui a parlarne a Flaviano… ma a volte le situazioni si fanno strane.

Da quell’avvio forte e prepotente, le chiodature rallentarono fino quasi a fermarsi del tutto. Solo di tanto in tanto fu aggiunto qualcosa, per poi tornare in una sorta di stasi per tanti anni, ma rimaneva comunque evidente l’enorme potenziale.

La roccia delle nuove vie

Io in quel periodo ero agli inizi della mia avventura verticale, alle prime esperienze col trapano in mano. Fu probabilmente questo che ha contribuito a lasciare su di me un segno profondo e vivido. Un luogo incredibile. Da allora periodicamente ho sempre frequentato queste pareti, sempre col pensiero fisso, di quel potenziale lì a portata di mano.

Nell’estate del 2018 ho deciso di avviare una campagna di valorizzazione, che ad oggi ha portato alla realizzazione di oltre trenta vie divise in 3 settori, raddoppiando così il numero delle linee totali.

Si sa, il continuo ritornare porta inevitabilmente a guardarsi attorno. Così quasi con cadenza regolare, ho aggiunto qualche nuova linea. Adalberto e Adalgisa sono le ultime nate. Non molto lunghe, non molto difficili, ma non per questo meno interessanti delle vicine più datate.

Barbara mette il primo spit di Adalgisa

Un’altra caratteristica importante di questo luogo, quasi a rimarcarne l’aspetto “magico”, è data dal fatto che quasi tutti questi itinerari sono stati attrezzati grazie a fondi raccolti tra i climbers. Un ristretto numero, ma sicuramente generoso e sensibile alla questione. 

Fasi di chiodatura… work in progress

Così voglio cogliere l’occasione per citarli uno per uno, senza distinguere chi ha contribuito in manodopera e o economicamente e in quale misura: Massimiliano Tuveri e Lilly Sogus, Sebastian e Sandrino Mocci, Alessio Garau, Pietro Limone, Manuel Garau, Pino Ardu, Andrea Sanna e Martina Saccucci, Claudio Floris, Simone Garau, Furio Carturan e Bianca Damiani, Ernesto Vittori, Federica Frau, Antonio Doganese, Antonella e Pinello Garau, la famigliola di svizzeri che senza conoscermi mentre chiodavo una delle vie (Per metallo, nella Placca dell’attesa) si sono avvicinati e mi hanno offerto un contributo per i fix.

TopoCARD aggiornata della Ficus Area

Inoltre a dimostrazione che anche le attività commerciali sul territorio sono attive e presenti, aggiungo ai ringraziamenti Anna titolare del negozio Passione in Verticale (di Domusnovas), che si è resa disponibile concretamente per questo progetto e per altri che andremo a realizzare nelle prossime settimane.

Per concludere, doveroso e non scontato il ringraziamento per il supporto da parte degli sponsors che sostengono le mie iniziative (link agli spazi web aziendali):

AT Sardinia – Chillaz – Zamberlan – Peter BOULDERING – proAction – Skylotec

Download “TopoCARD - New routes to the Ficus Area” TopoCARD_The-ADA_xs.jpg – Scaricato 1008 volte – 449,02 KB

 

 

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