Monte Acqua (Domusnovas), 15 aprile 2017
Tutto nasce da tante storie d’amicizia. C’è Roberto, che produce dell’ottimo formaggio dal suo allevamento di capre, con l’hobby della scalata, poi c’è Matteo, che gestisce la palestra d’arrampicata, che si cimenta nella chiodatura dal basso di una via lunga e c’è anche il solito Marco che ci supporta in tante iniziative outdoor, con l’hobby di gestire il Bar old Tropicoasi.
Poi ci sono io…
Succede tutto in pochi giorni, Roberto come suo solito compare all’improvviso mentre scalavo all’ingresso delle grotte di San Giovanni. Dopo i soliti convenevoli fatti di cordialità e battute goliardiche, Roberto incalza diretto con la sua richiesta: perché non mi chiodi una via? Ti do io il materiale.
Rimango un po’ perplesso dalla richiesta, lui non avrebbe un beneficio da un’azione del genere, non si occupa di turismo, gli piace scalare ma lo può fare saltuariamente, ma la curiosità è troppo forte e quindi gli chiedo perché. La risposta è con mio grande stupore semplice e forte allo stesso tempo: vorrei fare qualcosa per il paese e l’arrampicata da qualcosa al paese. Quest’uomo semplice, magro e dai tratti scavati dalla fatica del suo lavoro mi ha colpito e non posso tirarmi indietro, inoltre non ho scuse visto che avrebbe fornito anche il materiale.
Riflettendo su dove e come soddisfare questa voglia di contribuire al bene del proprio paese, ho pensato che sarebbe stato bello se fossi riuscito ad affiancare a questa bella storia un’altra e magari dare a questa nuova via una connotazione ancora più forte.
Qualche giorno più tardi chiamo Matteo e senza raccontare niente di quanto sopra, gli propongo di realizzare questa salita insieme. L’amicizia con Matteo risale a quando lui era adolescente e tante volte si andava a scalare assieme e lo ricordo seduto sul sedile posteriore educato e timido, un bravo ragazzino con tanta voglia di scalare. Per Matteo, ovviamente, visto l’alto livello di cui dispone non sarebbe di certo un problema salite lunghezze di sesto grado, ma nella chiodatura dal basso l’esperienza necessaria è diversa, la conoscenza delle manovre è importante e di certo non ci si può improvvisare, dopo un po’ di conversazione, di perplessità e qualche dubbio svanito siamo d’accordo.
In quegli stessi giorni Marco mi chiede se avessi una foto di Roberto da poter inserire nella sala allestita, questo suo gesto e attenzione nei confronti di questo amico comune, mi convince a tirarlo dentro a questa realizzazione. Manco a metterlo in discussione che arriva pronta la solita risposta di Marco: sempre a disposizione, lo sai.
Alcune settimane dopo siamo in parete a salire una via che sicuramente non sarà la nuova frontiera della difficoltà, ma di sicuro sarà teatro dell’avventura di una giornata di altri amici e di altre storie di amicizia che andranno ad intrecciarsi con le nostre e o magari ne farà nascere delle altre.
Per poter arrampicare due persone devono fidarsi reciprocamente l’uno dell’altro o dell’altra, questo ci permette di entrare in sintonia e aprirsi a nuove conoscenze dalle quali potrebbe nascere una bella storia d’amicizia destinata a durare nel tempo. Anche questo è il mondo del climbing.
Gli attori di questa piccola storia di amicizie che si intersecano, sono all’oscuro di tutto e nessuno di loro ne conosce i retroscena e le sfumature, le scopriranno solo dopo aver letto queste poche righe.
Link ai partners che hanno reso possibile la realizzazione di questo nuovo settore a disposizione di tutti:
AT Sardinia
Snack Bar Old Tropicoasi